I denti dei banchieri ed il sorriso di Putin
Europa -
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La mossa che nessuno voleva, la mossa che ci si aspettava, é arrivata.
Tsipras ha chiesto al suo popolo di decidere se sottomettersi alle misure da strozzinaggio bancario, con pero' altri fondi in arrivo per salvare i
residui depositi bancari, e le stesse banche,
oppure no.
Ma questo aiuto comporta terrificanti misure di austerità per i già poveri, un aumento delle imposte, un aumento dell'IVA, un'ulteriore
paralisi del sistema produttivo già in stato comatoso a seguito dell'embargo a Putin.
Un sistema produttivo sempre più fuori dal gioco del
commercio internazionale; sempre più ridotto ad essere la bancarella da mercato rionale di una lontana periferia europea.
Un mercatino rionale ancora più succube di una Turchia prepotente ed aggressiva, di una Germania invadente e presuntuosa.
Ma il NO signfica tornare alla dracma, significa prestiti da Mosca, significa far orbitare Atene all'ombra del Cremlino.
Ma non solo. Il no ad una serie di misure di austerità significa anche essere coerenti con il programma elettorale, oppure non esserlo per davvero.
Esserlo allora senza se, senza ma e senza vie di fughe, un esempio per gli Indignados spagnoli, per il Movimento 5 Stelle, la Lega Nord
( e pure altri ) in Italia.
Questa é l'ora più buia dell'Europa democratica, dell'Europa che ha chiuso la democrazia nella cassetta di sicurezza di una banca qualsiasi, ma che ora inizia
ad aver veramente paura non certo di una Grecia con la Dracma ma di una Grecia che non ripagherà più i suoi mega-debiti in Euro.
Ed i fondi di investimento USA si troveranno a fare i conti con dei bilanci in rosso, oppure ad accettare le nuove Dracme.. un bel dilemma.
Ma vi é ben altro dietro l'angolo.
Dal 6 - 7 Luglio diventerà sempre più operativo il nuovo sistema di trasmissione dei pagamenti voluto da Mosca,
l'anti SWIFT, mentre pure la nuova unione monetaria con la AIIB , e l'attuazione del progetto di una Unione Monetaria Euroasiatica
proseguono velocemente il loro cammino.
Tre novità di importanza planetaria.
Si potrà iniziare a realizzare l'altro grande sogno di Putin: la de-dollarizzazione del mercato finanziario globale,
magari con una prima prova di forza sullo
scenario europeo: l'intervento a favore della Grecia.
Un intervento risolutivo di Putin varrebbe per Mosca, in pochi attimi, molto più di una qualsiasi prova di forza militare,
di un paio di caccia in volo sul mare del Nord, di una manciata di missili
puntati sulla Svezia.
- Giorgio Comerio -